venerdì 19 aprile 2013
MAPPA CONCETTUALE
Nella seguente mappa concettuale sono racchiusi i temi che verranno trattati nelle prossime settimane.
martedì 16 aprile 2013
LA POVERTA'
I BOULEVARD
Un boulevard è una strada di comunicazione posta dove erano delle mura antiche e deriva dall'olandese bolwerk. La parola è stata usata dal XV secolo in Francia, dove fu francesizzata in boulevard. E' così possibile far si che il traffico transiti all'esterno di una città come se fosse una circonvallazione. E' di solito una strada relativamente importante a più corsie di marcia e con ampi marciapiedi ai lati. (cit. wikipedia)
La maggior parte della vicenda viene ambientata nei sobborghi di Parigi, un margine urbano che non ha più nulla dell’aria di campagna ma che comunque è condannato ad essere escluso dalle comodità della vita cittadina. Zola si concentra soprattutto sulle case di gesso del pendio di Montmartre, le facciate scure su cui secondo Zola si incrosta la povertà, la luce impastata al fumo e al fango delle strade dove si affacciano i laboratori e delle notti di ubriachezza e prostituzione. Zola descrive con molta attenzione la miseria in cui vivono le persone dei quartieri poveri.
TESTO:
I walk a lonely road
The only one that I have ever known
Don't know where it goes
But its home to me and I walk alone
I walk this empty street
On the Boulevard of Broken Dreams
When the city sleeps
And I'm the only one and I walk alone
I walk alone
I walk alone
I walk alone
I walk a
My shadow's only one that walks beside me
My shallow heart's the only thing that's beating
Sometimes I wish someone out there will find me
Till then I walk alone
Ah-ah, Ah-ah, Ah-ah, Aaah-ah,
Ah-ah, Ah-ah, Ah-ah
I'm walkin down the line
That divides me somewhere in my mind
On the border line
Of the edge and where I walk alone
Read between the lines
What's fucked up and everything's alright
Check my vital signs
And know I'm still alive and I walk alone
I walk alone
I walk alone
I walk alone
I walk a
My shadow's only one that walks beside me
My shallow heart's the only thing that's beating
Sometimes I wish someone out there will find me
Till then I walk alone
Ah-ah, Ah-ah, Ah-ah, Aaah-ah
Ah-ah, Ah-ah
I walk alone
I walk a
I walk this empty street
On the Boulevard of Broken Dreams
When the city sleeps
And I'm the only one and I walk a
My shadow's only one that walks beside me
My shallow heart's the only thing that's beating
Sometimes I wish someone out there will find me
Till then I walk alone
I walk a lonely road
The only one that I have ever known
Don't know where it goes
But its home to me and I walk alone
I walk this empty street
On the Boulevard of Broken Dreams
When the city sleeps
And I'm the only one and I walk alone
I walk alone
I walk alone
I walk alone
I walk a
My shadow's only one that walks beside me
My shallow heart's the only thing that's beating
Sometimes I wish someone out there will find me
Till then I walk alone
Ah-ah, Ah-ah, Ah-ah, Aaah-ah,
Ah-ah, Ah-ah, Ah-ah
I'm walkin down the line
That divides me somewhere in my mind
On the border line
Of the edge and where I walk alone
Read between the lines
What's fucked up and everything's alright
Check my vital signs
And know I'm still alive and I walk alone
I walk alone
I walk alone
I walk alone
I walk a
My shadow's only one that walks beside me
My shallow heart's the only thing that's beating
Sometimes I wish someone out there will find me
Till then I walk alone
Ah-ah, Ah-ah, Ah-ah, Aaah-ah
Ah-ah, Ah-ah
I walk alone
I walk a
I walk this empty street
On the Boulevard of Broken Dreams
When the city sleeps
And I'm the only one and I walk a
My shadow's only one that walks beside me
My shallow heart's the only thing that's beating
Sometimes I wish someone out there will find me
Till then I walk alone
mercoledì 10 aprile 2013
CITTA' e ROVINA
UNA VISIONE PESSIMISTICA
DELLA CITTA'
<<E'
necessario ch'io esponga qui, in poche righe, le mie intenzioni di scrittore?
Ho inteso dipingere il fatale decadere di una famiglia operaia, nell'ambiente
appestato dei nostri sobborghi. Dall'abitudine di sbronzarsi e
dall'infingardaggine, provengono il rilassamento dei legami della famiglia, le
sozzure della promiscuità, il progressivo oblio dei sentimenti di onestà, e più
in la ancora, a mo' di catastrofe, la vergogna e la morte. Si tratta puramente
e semplicemente della morale in atto.>>
Fin dalle prime pagine del
romanzo l'autore mette in evidenza i difetti della città, vista come luogo dove
si è continuamente tentati da vizi che ci allontanano dalla virtù e da una vita
basata sull'onestà e sui valori della famiglia.
L'autore, come molti
letterati del tempo patisce molto la chiusura della città, percepita come luogo
che porta alla rovina e dove si recano i poveri contadini e operai,
irrimediabilmente destinati a una vita di stenti.
Zolà, dopo aver accennato i
suoi intenti nella prefazione, li mette fin da subito in atto, descrivendo una
città GRIGIA e SOPPRIMENTE
venerdì 5 aprile 2013
ABC
ABECEDARIO
Dietro consiglio del professor Marchis tenterò di scrivere un abecedario all'interno del quale a ogni lettera corrisponda una differente parola che riguardi la città e lo stile di vita ad essa legata.
Architettura
Boulevard
Cittadino
Distruzione
Edificare
Fondamenta
Giardino
Hotel
Incontro
Lastricato
Muratore
Nicchia
Operaio
Periferia
Qualità della vita
Ristrutturare
Sovraffollamento
Tetti
Urbano
Via
Zona
Etimologia della parola CITTA'
PREMESSA
BENVENUTO!
Sono Francesco Dianzani, uno studente del primo anno di Ingegneria Meccanica presso il Politecnico di Torino.
In questo Blog, legato al corso di "Storia della Tecnologia" del prof. Vittorio Marchis, ho deciso di analizzare e approfondire, per quanto possibile, il ruolo che la città ha avuto nell'evoluzione della società e come essa stessa si sia evoluta in base alle sempre maggiori esigenze degli uomini.
Cercherò inoltre di trattare, seppur brevemente, il tema della sicurezza sul lavoro, legata in particolar modo all'edilizia.
Ho deciso di utilizzare come filo conduttore in questa ricerca, che spero si riveli avvincente, il celebre romanzo di Emile Zolà: L'Assommoir
Sono Francesco Dianzani, uno studente del primo anno di Ingegneria Meccanica presso il Politecnico di Torino.
In questo Blog, legato al corso di "Storia della Tecnologia" del prof. Vittorio Marchis, ho deciso di analizzare e approfondire, per quanto possibile, il ruolo che la città ha avuto nell'evoluzione della società e come essa stessa si sia evoluta in base alle sempre maggiori esigenze degli uomini.
Cercherò inoltre di trattare, seppur brevemente, il tema della sicurezza sul lavoro, legata in particolar modo all'edilizia.
Ho deciso di utilizzare come filo conduttore in questa ricerca, che spero si riveli avvincente, il celebre romanzo di Emile Zolà: L'Assommoir
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